A venticinque anni dall’autobomba, l’evento gravissimo che colpì la nostra comunità, sempre poco ricordato, a Terlizzi si torna a parlare di temi importanti grazie alla VII Edizione del Festival per la Legalità, promosso da Città Civile. L’evento è stato caratterizzato, oltre che dalla presenza dei diversi e importanti ospiti, dagli studenti della 3b del Liceo Scienze Umane opzione economico sociale, che hanno attivamente partecipato all’organizzazione della manifestazione. La partnership con il Polo Liceale T. Fiore – C. Sylos ha altresì permesso di avviare progetto di alternanza scuola-lavoro “Scuola di Cittadinanza” che vede coinvolti gli stessi studenti.
“Una parola di speranza per i giovani? Emigrate”, ha affermato Pier Camillo Davigo, il “dottor sottile” del pool di Mani Pulite, oggi presidente della prima sezione penale della Corte di Cassazione, ospite della kermesse sulla legalità. Quella di Davigo è stata una provocazione, a margine della presentazione del suo libro, dal titolo altrettanto provocatorio, In Italia violare la legge conviene (Laterza), intervistato da Piero Ricci, presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Puglia, all’interno di uno scenario suggestivo come quello del Chiostro delle Clarisse di Terlizzi. Che si sia trattato di un paradosso lo dimostra proprio l’edizione di quest’anno, chiamata Semi di Cittadinanza perché incentrata su un progetto triennale di alternanza scuola-Lavoro realizzato con i ragazzi della terza B indirizzo Economico Sociale del Polo Liceale Fiore – Sylos di Terlizzi.
La serata d’apertura, il 4 maggio, è stata dedicata a “Venti anni di Avviso Pubblico”, una rete di amministratori locali che con azioni concrete e aderendo ad un codice etico molto stringente si impegnano per promuovere la cultura della legalità, della cittadinanza attiva e di un’amministrazione pubblica trasparente. Con la speranza di vincere l’ormai radicato pregiudizio negativo per cui tutti gli amministratori pubblici sono “disonesti”. Tra i relatori, oltre al presidente di Avviso Pubblico, Pierpaolo Romani, il primo cittadino di Bitonto Michele Abbaticchio. Entrambi hanno portato le testimonianze di esperienze vissute sul campo, con tutte le difficoltà che derivano quando si sceglie di stare dalla parte della legalità, esponendosi di fatto a tiri mancini e minacce pericolose. Il senso di responsabilità, però, li sprona ad agire per la salvaguardia del territorio, scardinando i muri intrisi di dominio, prevaricazione e corruzione.
Il 24 maggio, la terza serata del Festival, è stato dedicato alla storia con la presentazione del libro Il puzzle Moro (Chiarelettere) di Giovanni Fasanella, giornalista ed esperto di inchieste roventi sugli anni più bui della nostra repubblica. Fasanella è stato giornalista de L’Unità a Torino proprio negli anni caldi del terrorismo alla fine degli anni ’70, per passare quindi a Panorama. Adesso si occupa esclusivamente di saggistica e questa sua ultima opera, a quarant’anni dal delitto Moro, si distingue dai tanti libri usciti in questa ricorrenza per aver portato alla luce interessanti ed esclusivi documenti desecretati dell’intelligence inglese e statunitense.
La serata di chiusura il 26 maggio è stata dedicata ad un convegno internazionale, dal titolo “Legalità e Antropocene”, dedicato alla figura di Danilo Dolci, profeta della cittadinanza attiva nella miseria della Sicilia degli anni ’60, chiamato il Gandhi della Sicilia, sociologo, poeta, educatore e attivista della non violenza, promotore della prima esperienza di radio libera in Italia con quella “Radio Poveri Cristi”, che prima di ispirare la più famosa Radio Aut di Peppino Impastato, attirò l’attenzione di numerosi e grandi intellettuali italiani, come Piero Calamandrei e Aldo Capitini, e stranieri, come Bertrand Russel, Jean Piaget ed Erich Fromm. L’evento organizzato grazie al contributo degli studenti del Polo Liceale T. Fiore – C. Sylos di Terlizzi nell’ambito del progetto di alternanza scuola-lavoro “Scuola di Cittadinanza”, ha visto gli interventi di En Dolci, figlio di Danilo Dolci, e di Abele Longo, professore della Middlesex University di Londra, ma pugliese di origine.
L’edizione di quest’anno è stata anche insignita della Medaglia del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per il valore dell’iniziativa. “Si tratta di un grande motivo di orgoglio”, dichiarano gli organizzatori, sottolineando che “non si tratta di uno dei tanti festival della legalità, ma “per” la legalità, perché non si hanno modelli da proporre, bensì percorsi da condividere”.
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